Che cosa dicono di noi

Testimonianze

La testimonianza di Carla

“Il giorno del primo incontro con il gruppo di Salute allo Specchio ero un po’ tesa, non sapevo bene cosa aspettarmi. Inizialmente avevo scelto di non partecipare, poi la mia compagna di stanza al San Raffaele mi aveva convinta parlandomene con entusiasmo, ero già al quinto ciclo di chemio, ero scettica e vivendo a Bergamo trovavo anche faticoso venire a Milano per gli incontri.

Sono contenta di essermi lasciata convincere perché si è rivelata un’esperienza davvero piacevole e utile. La sola parola tumore ti fa star male e quando nella diagnosi del medico appare, il mondo ti casca addosso, perché oltre alla paura ti ritrovi in un turbinio di pensieri, decisioni e situazioni da dover affrontare necessariamente. Incontrare altre donne come te, di età, vissuto e caratteri diversi, confrontarsi con loro, condividere timori e speranze è un aiuto importantissimo.

Se devo immaginare una fotografia che dia il senso delle nostre giornate con Salute allo Specchio vedo il giorno delle parrucche. Eravamo tutte li, sorridenti e pronte a scherzare, ce le mettevamo in testa, le altre commentavano, bonariamente ci si prendeva in giro… Ecco, c’era della gioia!

Molte, anche con qualche anno più di me, si sono divertite con l’esperienza del make up. E vi sembrerà un dettaglio, ma quando il truccatore ci ha spiegato come “lavorare” ricostruendo le sopracciglia, l’entusiasmo era palpabile.

Anche gli incontri dedicati all’alimentazione e alla salute della pelle sono stati un’occasione per chiarire dubbi e approfondire argomenti importanti: la nostra pelle, complice la chemio, ha bisogno di attenzioni particolari. Ancora oggi ci sentiamo e ci vediamo con queste “ragazze” che ho conosciuto a Salute allo specchio, le chiamo così per scherzare, ma sono tutte donne eccezionali, positive e forti.

Ho sessantanni, sono sposata e ho due figli grandi, sono una romana felicemente trasferita a Bergamo, come tante ho scoperto quasi per caso la malattia, con un’ecografia addominale: era il 23 ottobre 2018. Una data che non dimentico. Oggi affronto la mia malattia, ne parlo con tutti senza imbarazzo, cerco di non pesare troppo sui miei famigliari e dopo sei cicli di chemio ho iniziato un trial con 15 cicli di mantenimento. La femminilità è un valore importante, cerco di tenermi in ordine e il gruppo di Salute allo Specchio mi ha insegnato tanto: perché solo quando uno ci passa sa cosa significa e cosa prova un’altra donna…”

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La testimonianza di Roberta

“Con Salute allo Specchio è andata così. All’inizio, complice anche la fatica della malattia, ero un po’ scettica, mi spaventavano l’impegno e una certa timidezza nell’affrontare altre persone che non fossero della mia famiglia. Ma dopo il primo incontro avevo già cambiato idea. Da li è iniziato un percorso che mi ha davvero ricaricata, da quel giorno è stato come se fosse sbocciata un’altra persona, una nuova Roberta.

La scoperta del tumore mi aveva gelata, mi ero chiusa, non mi confidavo con nessuno, avevo momenti bui, in cui mi chiedevo “ma cosa ho fatto di male, perché è capitato proprio a me?”.

Ho 53 anni, un marito e tre figli di 18, 21 e 24 anni, vivo in Puglia. Tutto è iniziato con un furto in casa, un trauma, ho iniziato a dimagrire, in famiglia pensavano fosse colpa dello stress generato da quell’intrusione vandalica in casa, tempo dopo sono arrivati i pruriti, ma anche questi li ho sottovalutati, “sarà un qualche tipo di allergia” mi avevano detto. Poi sono diventata gialla e, pensando si trattasse di epatite, mi hanno ricoverata in ospedale a Bisceglie. Nove giorni di controlli, nessuna risposta chiara. A quel punto, mio marito ha rotto gli indugi: Milano, ospedale San Raffaele. Una diagnosi difficile: tumore al pancreas, per fortuna operabile.

In Puglia ho lasciato tutto, la mia casa, i miei legami, i miei amici, ma a Milano vive il mio papà e quindi avuto il vantaggio di avere un punto d’appoggio.

Oggi, come dicevo, sto molto meglio e l’esperienza di Salute allo Specchio è stata importantissima. Ho avuto la sensazione di essere in famiglia. E questo grazie non solo all’empatia con le altre donne che partecipavano con me agli incontri, ma anche alle psicologhe e a tutti i componenti dello staff. Ci siamo divertite con il truccatore e le parrucche, provando vestiti e abbinamenti di colori, abbiamo riscoperto la gioia di vederci carine e femminili. Una bella sensazione, positiva dopo tanta negatività. Durante le cure ho perso oltre 30 chili, mi vedevo orribile, mi vestivo solo di scuro, mi nascondevo, mi sentivo menomata e certo non avevo nessuna voglia di mettermi in mostra. Poi qualcosa è cambiato. E in questo il gruppo è stato importantissimo, perché iniziare a parlarne liberamente con persone che sono come me, con i miei stessi problemi, le mie stesse insicurezze, mi è servito per aprirmi, ad accettare il momento.

Persino una cosa apparentemente banale come il piccolo rinfresco che abbiamo organizzato è un ricordo per me piacevolissimo.

Il bello del gruppo è che non ci si piangeva mai addosso, anzi è proprio vero che l’unione fa la forza e ti permette di affrontare in modo giusto e con coraggio la malattia. Ovviamente c’erano anche casi più gravi del mio e parlare con loro mi è servito per comprendere come hanno reagito alle cure o, purtroppo, affrontato una recidiva. Abbiamo anche una chat tra di noi, ci sentiamo e condividiamo i nostri problemi di salute, i nostri passi avanti giorno per giorno.

A casa lavoravo, ero assistente in uno studio dentistico, però credo che ora non ritornerò lavorare, oggi voglio godermi la vita e la mia famiglia. Per loro è stata dura confrontarsi con la mia malattia, hanno sofferto tanto, non riconoscevano più la Roberta attiva e super dinamica che sono sempre stata. E devo dire che l’aiuto maggiore mi è arrivato dall’energia di mio padre ottantunenne: “reagisci, non mollare”, mi spronava ogni giorno. E così è stato, anche grazie all’esperienza con Salute allo Specchio mi è tornata la voglia di chiacchierare. Sembra poco, ma è tantissimo!”

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